La musicoterapia, ovvero la terapia attraverso la musica, è una disciplina praticata da un musicoterapeuta qualificato. Si tratta di un percorso da intraprendere per imparare a comunicare con la musica e instaurare così, un legame e una relazione nuovi e profondi.
Comprendere le grandi potenzialità della musicoterapia non è affatto banale. Questa tecnica aiuta le persone a migliorare la loro vita sotto tutti i punti di vista.
La musica può alleviare alcune tensioni fisiche, per esempio, ma anche alleggerire le rigidità emotive e rendere più semplici le interazioni sociali.
È bene sottolineare fin da subito che per iniziare un percorso di musicoterapia non serve essere in grado di suonare alcun strumento musicale. Comunicare con la musica non vuol dire creare una bella canzone o una melodia piacevole all’ascolto.
Un altro chiarimento necessario è che durante un percorso di musicoterapia non deve esserci per forza una musica atta al rilassamento. Si tratta di instaurare relazioni e di comunicare, non di meditare o rilassarsi.
Lo scopo della musicoterapia è quello di accudire le persone, non di curare la malattia. Ecco perché non è raro che un percorso di questo tipo preveda di coinvolgere anche familiari, amici stretti od operatori sociali.
Comunicare con la musica come forma di terapia
Comunicare con la musica come forma di terapia, non della malattia ma della persona.
Ma, allora, quando è utile considerare la musicoterapia?
La musicoterapia è particolarmente adatta quando si manifestano delle condizioni di compromissioni della sfera emotiva o comunicativa.
Queste condizioni sono tipiche di alcune disabilità e di specifiche patologie psichiatriche, neurodegenerative o terminali che colpiscono la sfera comunicativa verbale. Sono tutte situazioni, queste, in cui la persona rimane isolata dal punto di vista relazionale proprio a causa della sua impossibilità di comunicare.
Spesso viene sottovalutato l’impatto emotivo che la musica ha su ciascuno di noi.
Questo è un errore che non andrebbe commesso perché ogni essere umano ha la capacità di identificarsi in specifiche canzoni, le stesse che gli ricordano la propria vita.
Nella musica poi, cerchiamo le risposte alle nostre domande, esprimiamo le nostre emozioni e troviamo conforto.
Ecco perché è sempre bene approfondire la propria identità musicale, favorendo così le riflessioni sul passato e il proprio agire quotidiano.
Cosa dovresti considerare per valutare un percorso di musicoterapia
La modalità con cui si affronta la musicoterapia ha molte variabili, troppe per essere riassunte in questo articolo.
Infatti, molte di queste cambiano in funzione del soggetto e delle sue necessità.
Però, quello che devi considerare per valutare un percorso di questo genere è:
- All’interno del percorso sono previsti sia incontri individuali che di gruppo
- Non puoi sapere in anticipo quanto dura la musicoterapia perché anche questo è un fattore che cambia molto in base alla persona
- Esiste la musicoterapia attiva, in cui terapeuta e paziente si dedicano alla creazione della musica con l’aiuto di diversi strumenti
- Esiste la musicoterapia ricettiva, il cui il terapeuta riproduce la musica e il paziente pratica l’ascolto agli scopi clinici della terapia individuale o di gruppo. È bene soffermarsi nello specificare che l’ascolto della musica in questi specifici contesti non si limita a una modalità passiva. Spesso infatti, il paziente rivive emozioni intense o rievoca ricordi interiori. Inoltre, non è raro che le abilità percettive e l’immaginazione vengano stimolate
- Lo scopo della musicoterapia è quello di favorire un processo riabilitativo e terapeutico sfruttando la relazione che si crea attraverso la musica
Infine, dovresti anche sapere che durante un percorso simile, la musica diventerà la chiave che aprirà le porte di tematiche difficili da condividere altrimenti. Così, la persona che è affiancata dal terapeuta potrà elaborarne la condivisione.
Quest’ultima è, a mio avviso, una delle più grandi opportunità che offre la musicoterapia.
È inutile dire che l’esperienza pluriennale che ho maturato come musicoterapeuta in strutture come Hospice, R.S.A. e R.S.D., mi ha dato l’opportunità di conoscere e relazionarmi con persone che hanno avuto molto da esprimere.
Una certezza dell’essere un musicoterapeuta a Tortona è che si impara a sviluppare la capacità di ascolto e la si apprezza maggiormente quando la si incontra al di fuori dei contesti terapeutici.
Questa è, forse, una lezione che la musicoterapia può impartire a ciascuno di noi anche al di fuori delle problematiche emotive o comunicative: nelle dinamiche umane un buon ascolto può fare sempre la differenza.
Ecco perché sono sempre pronto a dedicare il mio tempo a chiunque senta la necessità di chiarire i propri dubbi in merito ai percorsi di psicoterapia e di musicoterapia. Hai domande? Puoi trovarmi qui.