A chiunque capita, è capitato o capiterà di doversi confrontare con la morte e di dover riuscire a elaborare il lutto, come passaggio fondamentale per andare avanti nella propria vita.
Il lutto è un momento molto particolare della vita dell’essere umano perché può stravolgere la quotidianità di chi sopravvive e trascinarla in una profonda crisi. Nonostante questa possibilità e nonostante la certezza di doverlo affrontare, prima o poi, c’è ancora molta confusione in merito.
Ad esempio, sapresti dire con precisione qual è la differenza fra lutto e cordoglio? O quanto tempo serve per elaborare a pieno un lutto? Quanti tipi di lutto esistono?
Oggi voglio portare un po’ di chiarezza su questo argomento così triste e così inevitabile.
Lo voglio fare perché spero di riuscire a dare un piccolo aiuto a chiunque, trovandosi in questa situazione, si ponga delle domande e cerchi delle risposte.
Non ho la presunzione di riuscire ad aiutare qualcuno a elaborare un lutto attraverso un articolo, ma di fornire delle risorse utili per percorrere una strada più consapevole sì o, almeno, questa è la mia intenzione.
La differenza tra lutto e cordoglio in breve
Per prima cosa credo sia importante definire la differenza tra lutto e cordoglio.
Il lutto è una reazione alla perdita di una persona cara che porta a sentimenti misti di tristezza e disinteresse verso il mondo esterno e che a loro volta si trasformano nell’insieme dei riti e dei comportamenti che vengono messi in atto.
Si tratta della manifestazione esteriore di una sofferenza interiore e, spesso, rappresenta anche una richiesta di attenzione e conforto che la persona rivolge alla società.
È una reazione fisiologica e naturale che segue una evoluzione specifica e che potrebbe degenerare in caratteristiche meno fisiologiche. Quando il lutto degenera sia nella durata che nella manifestazione del dolore, si parla di lutto patologico.
Attenzione però: il lutto patologico deve essere diagnosticato da un professionista competente e in grado di analizzare con oggettività e completezza la circostanza.
Il cordoglio invece è la sofferenza interiore e psicologica che viene manifestata con il lutto. Può capitare che il dolore del cordoglio sia tale da manifestarsi anche sul piano fisico.
La natura del cordoglio risiede nella separazione totale e irreversibile nei confronti di una persona o un oggetto amato.
Il cordoglio tende a estinguersi nel tempo, anche se non esiste una data di scadenza prestabilita. Quando lo stato di dolore psichico, emotivo e fisico perdura, il cordoglio può influenzare patologicamente sia la salute mentale che quella fisica.
Ecco perché è necessario affrontare ed elaborare il lutto in maniera completa.
Le 5 fasi del lutto secondo Elizabeth Kübler-Ross
Elizabeth Kübler-Ross è stata una psichiatra svizzera ed è considerata a tutti gli effetti la fondatrice della psicotanatologia, ovvero lo studio psicologico della morte. È infatti anche uno dei più noti esponenti dei death studies.
Secondo la sua teoria, ancora valida per la psicoanalisi, il lutto viene elaborato attraverso 5 fasi specifiche.
Ovviamente, l’elaborazione del lutto è sempre molto personale per cui può capitare che qualcuno non attraversi tutte e 5 le fasi o che la durata delle singole fasi non sia la medesima fra più individui. Anche l’ordine in cui esporrò le 5 fasi dell’elaborazione del lutto non è vincolante e queste possono essere vissute in ordine differente da persone diverse.
In ogni caso, le 5 fasi dell’elaborazione del lutto secondo Elizabeth Kübler-Ross sono:
- La fase del rifiuto e della negazione. È la fase in cui si nega l’accaduto a causa dello stato di shock dovuto alla perdita. Quando si affronta un dolore come quello dovuto alla perdita di una persona amata, l’organismo reagisce cercando di difendersi, negando la perdita stessa. In questa fase, la persona ha compreso cosa è accaduto ma non è in grado di accettarlo.
- La fase della rabbia. Accade di frequente che quando una persona realizza pienamente ciò che è accaduto, comincia a provare una profonda e struggente rabbia. Ci si interroga sulle proprie colpe o si proiettano le responsabilità dell’accaduto su qualcun altro, oppure ci si sente responsabili per non essere stati in grado di evitare la perdita. È una fase positiva perché la rabbia porta al moto e muoversi è comunque una reazione al lutto. Bisogna però prestare attenzione, rimanere bloccati in questa fase può ritorcersi contro l’individuo stesso.
- La fase del patteggiamento. Nota anche come fase della contrattazione, è la fase in cui la mente torna a sopravvivere e inizia a patteggiare con la realtà. In questa fase si esplora ciò che si riesce a realizzare e ciò che si riesce a vivere emotivamente, si reagisce e ci si dedica ad altro nel tentativo di riprendere il controllo della propria quotidianità. Il dolore e l’elaborazione del lutto non sono ancora superati, infatti, in questa fase ci sono moltissimi alti e bassi.
- La fase della depressione. La fase del patteggiamento ha dei tipici momenti di dolore e di reazione che si alternano fra di loro. Questi, nel tempo, portano l’individuo a cadere in un continuo stato di tristezza. Nella fase della depressione, si inizia a prendere vera consapevolezza della perdita, anche se il lutto fa ancora male. Non sono rari i mal di testa, l’insonnia o la sonnolenza, l’irritabilità e il cambio repentino del peso corporeo.
- La fase dell’accettazione. La fase dell’accettazione è condizionata dal tempo. Il tempo permette all’essere umano di completare l’elaborazione del lutto e di accettare la perdita subita. Senza questa fase non saremmo in grado di ricominciare a vivere una nuova vita e di reagire. Questo non vuol dire dimenticare la persona cara e non vuol dire neanche smettere di sentire il dolore legato alla perdita, significa riuscire ad andare avanti nonostante la perdita e il dolore.
Il lutto anticipatorio
Il lutto anticipatorio è quella forma di lutto tipica dei malati terminali e della loro famiglia. In questi casi, infatti, non è raro che l’individuo riesca ad accettare la morte prima ancora che questa sopraggiunga.
L’elaborazione del lutto anticipatorio è comunque molto simile a quella appena descritta.
Quando un genitore perde un figlio
Il lutto che affronta il genitore che perde un figlio o una figlia è molto forte.
Spesso la vita di un genitore ruota attorno al principio di offrire ai figli una vita migliore di quella che ha vissuto e perdere questa occasione significa perdere il perno centrale della propria esistenza.
È per questo motivo che in circostanze simili capita di frequente che l’individuo possa chiedersi il senso della propria esistenza o del proprio dolore.
Un genitore che perde un figlio o una figlia perde il senso della propria esistenza.
Se nel gergo specialistico, il lutto in generale viene definito come perdita dell’oggetto, termine utilizzato in psicanalisi per identificare la persona amata, il lutto di un genitore nei confronti del figlio o figlia è definibile come perdita del progetto. E ciò accade perché questo tipo di lutto è assimilabile al concetto della perdita del futuro. Il lutto che affronta il figlio o la figlia che perde un genitore, invece è assimilabile all’idea di perdere il proprio passato.
Quindi, se perdere amici o genitori può significare perdere il passato perché si è perduto il contatto con qualcuno che è stato testimone della propria vita e dei momenti più importanti, perdere un figlio significa perdere il futuro perché si è perduto il centro dei propri progetti.
Il potere degli anniversari
Le date e le ricorrenze sono da sempre di estrema importanza per l’essere umano, la storia ce lo insegna molto bene.
Capita di frequente che una persona che abbia affrontato un lutto, nei pressi di ricorrenze o anniversari possa sentirsi disperata, più triste o possa rivivere le emozioni provate durante l’elaborazione della perdita.
A volte non si è neanche consapevoli di questa coincidenza fra il proprio stato d’animo e la ricorrenza.
Però accade. Ecco perché ritengo sia indispensabile affrontare l’elaborazione del lutto con il sostegno adeguato.
Se credi che possa essere io la persona giusta per affiancarti durante questo percorso, contattami!